Intervista Santa Cristina
Questo post è dedicato a tutti i miei lettori e agli Sponsor miei sostenitori senza i quali non avrei mai potuto immaginare tanta gratificazione.
I prodotti della famiglia Santa Cristina sono nati da questa semplice filosofia, grazie ad un confronto continuo con la terra. Dal 1946 continua questa dedizione, per mantenere ancora oggi intatta la qualità di Santa Cristina.
Un Grazie a tutti voi e godetevi quest'intervista rilasciata all'Enoteca Santa Cristina su facebook.
Ma Prima,
Un breve cenno dell'azienda
La prima annata di Santa Cristina è stata prodotta nel 1946 e da allora i nostri vini sono sinonimo di qualità e passione. Proprio come una buona storia, Santa Cristina non invecchia mai.
Descrizione
La cura e l’attenzione da sempre poste nel seguire i vigneti ed il lavoro in cantina sono state lo stimolo per continue innovazioni e per confrontarsi con varietà autoctone ed internazionali, dando vita a una famiglia di prodotti differenti ma contraddistinti dallo stesso stile, frutto di un legame indissolubile tra vigna, terroir e lavoro dell’uomo.I prodotti della famiglia Santa Cristina sono nati da questa semplice filosofia, grazie ad un confronto continuo con la terra. Dal 1946 continua questa dedizione, per mantenere ancora oggi intatta la qualità di Santa Cristina.
Informazioni di base
Fondazione: | 1946 |
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Posizione geografica | Case Sparse Centoia, 52/A, 52042 Cortona |
Prodotti | Santa Cristina - Toscana IGT, Santa Cristina - Umbria IGT, Santa Cristina - Toscana IGT Rosato, Santa Cristina Le Maestrelle - Toscana IGT, Campogrande - Orvieto DOC Classico, Cipresseto - Toscana IGT Rosato, Santa Cristina Olio Extra Vergine d'Oliva, Grappa Santa Cristina, Santa Cristina Donato - Vino Liquoroso |
1) Parlaci del tuo blog. Quando e perché lo hai aperto?
Per anni mi ha sempre sfiorato un’idea fissa, la cucina, ho sempre guardato con ammirazione come mia Nonna e mia madre si muovevano tra i fornelli di casa, ed è proprio grazie a mia N...onna materna che ho capito già dalla tenera età che se volevo mangiare bene e ai livelli con i quali ero stato abituato dovevo organizzarmi per non dipendere da nessuno.
Ed è cosi che negli anni in famiglia mi sono appropriato di un posto in cucina e quindi a ogni ricorrenza mi divertito a organizzare e preparare menù, ma sempre per gioco e niente di serio.
Bene ad Agosto del 2011 la prima svolta seria, finalmente decido di farmi avanti e motivato dalla partenza di mia figlia Francesca che si trasferisce con il marito Jeremy in America, sappiamo come vanno gli addii lacrime e singhiozzi, a quel punto prima di partire le ho fatto una promessa, che da lì breve li avrei raggiunti. A quel punto non vi dico la perplessità iniziale di mia figlia seguita subito dalla domanda “Come farai papà con il lavoro, tu sei un assicuratore"? ”.
Giusta e lecita la domanda e a quel punto che trovo il coraggio di informarli che finalmente avrei dato voce alla mia passione ” La Cucina” e che avrei iniziato di lì a poco un percorso formativo frequentando un corso di Cucina Base presso la Scuola di Cucina di Peccati di Gola di Mestre.
Chi mi conosce sa benissimo che amo fare le cose in un certo modo, ed è da qui che è partita la mia avventura a ottobre 2011; dopo la prima lezione ero gasatissimo perché avevo riscoperto tutte le nozioni e quei sapori che mia Nonna Cristina mi aveva trasmesso in tanti anni di convivenza e di succulenti pasti, quindi ho deciso di raccontare, attraverso il blog, le esperienze di vita e di cucina che mi hanno trasmesso valori inconfondibili. Mi sentivo finalmente, dopo anni d’incertezze, un fiume in piena o meglio una pentola a pressione, però mi mancava ancora qualcosa, non sapevo come esternare e trasmettere ad altri questa mia esperienza e sensazione di benessere; bene, discutendo con mia figlia oltreoceano è nata l’idea di raccontarmi in un blog ed è lì che ho racchiuso tre elementi fondamentali: la passione della cucina, la voglia di ricordare mia Nonna Cristina che mi è stata di grande riferimento nell’arte culinaria e la possibilità di avere una finestra visibile a chiunque e dovunque, principalmente per mia figlia che grazie al mio blog inizia a mettere in pratica i miei consigli.
Trovo Il mio blog uno strumento valido per conoscere tantissime persone, infatti, attraverso questa passione ho conosciuto tantissimi foodblogger e nuovi amici e poi è principalmente dedicato a tutti gli italiani in giro per il mondo.
2) Perché il cibo è importante per te? Hai ricordi particolari legati alla cucina?
Il cibo per me è emozione e aggregazione. Sì proprio così, emozione, perché ho sempre distinto in un piatto anche semplice l'amore che c’è dentro come ingrediente da parte di chi l’ha preparato; spesso noto che piatti anche belli trasmettono una sensazione come di freddo, che poi è confermata da parte di chi ha preparato il piatto con la fatidica frase “io odio cucinare lo faccio solo quando sono costretto”, ed è a quel punto che con estremo imbarazzo faccio di tutto per togliere il disturbo e stare lontano da certa gente.
Ho tantissimi ricordi legati alla cucina che oggi riaffiorano in qualche mia ricetta e che spesso menziono nella presentazione dei miei post. Ricordi inconfondibili sono quelli legati alla casa dei miei genitori: sedersi a tavola anche in una semplice giornata era una festa, perché mia Nonna riusciva con il suo amore a rendere appetitosa anche la più semplice delle portate, per esempio “ L’acqua cotta” o meglio descritta in Napoletano “ Il Pane Cotto”, una semplice e povera ricetta fatta con acqua bollita con l’aggiunta di aglio, olio, sale, pepe, foglie di alloro e uova ( le uova, erano un lusso); in questa brodaglia povera d’ingredienti ma ricca di amore immergevamo il pane duro e vecchio, quella era la mia razione quotidiana che spesso sostituiva il latte a colazione. Ecco quella non era povertà, era vita semplice e genuina, bella perché anche se mancava tutto alla fine si stava bene lo stesso, non come oggi che abbiamo tutto, ma siamo alla fine vuoti e sempre in cerca di qualcosa.
3) La fotografia è una parte importante del foodblogging. Sei un appassionato? Quali sono i tuoi fotografi di food preferiti?
Sì la fotografia è importante, rende al meglio l’effettivo lavoro fatto in cucina. Spesso una buona foto dà quella giusta carica per andare avanti e mi rendo conto che quando una mia foto è fatta bene provo la stessa emozione che sento quando guardo il piatto reale.
La fotografia è una mia vecchia passione di qualche anno fa, quando aiutavo un mio amico fotografo con la speranza di carpire i suoi segreti, e con questa passione ho rispolverato i ricordi e quelle poche nozioni imparate che pian piano iniziano a riemergere. Oltre all’esperienza, però, conta anche l’impiego di una buona macchina professionale che spero di avere a breve, per adesso mi accontento del neo acquisto che rispetto alla macchina precedente mi dà qualcosa in più.
Trovo bravissima la fotografa Laurence Mouton, ho di recente visto le sue fotografie trovandole eccezionali, è molto brava nel catturare in uno scatto tutta la magia di un piatto.
4) Quali sono gli altri foodblog che segui? C’è un foodblogger poco conosciuto che vorresti consigliarci?
Seguo tantissimi foodblogger sparsi un po’ su tutta la penisola... con alcuni c’è quasi uno scambio d’informazioni quotidiano, e sono Babà che bontà, I Sapori del Mediterraneo, La trappola golosa, Murzillo Saporito, Fragole e Panna, Meri in cucina, Voglio vivere così e tantissimi altri che seguo e non menziono solo perché la lista è interminabile.
Trovo a questo punto interessante raccontarvi che un giorno, per caso, mentre giravo tra i blog sono arrivato ad un blog di nome il Caffè de Zi Nannì, un blog di cucina cattolico che mi ha colpito per la semplicità dei racconti di Giovanni, il suo autore, al quale sono certo di fare cosa gradita segnalandovi l'indirizzo: http://ilcaffedezinanni.blogspot.it/ .
5) Qual è la forza dei blog culinari? Credi che i social network e il web in generale possano aiutare a riscoprire piatti lontani dall’idea fast-food?
I blog culinari hanno tutti secondo me un unico fattore in comune, quello di raccontare un po’ se stesso e le proprie origini; questi due elementi sono da considerare essenziali per riscoprire i piatti di una volta gridando a voce grossa ai lettori che volendo possono realizzare qualcosa di semplice e magari, o meglio, sicuramente divertente.
6) Puoi rivelarci un tuo segreto da foodblogger? :)
Più che un segreto è una mia caratteristica, cercare sempre di realizzare e proporre nei miei post una ricetta per gli altri e non per me, inserendo tutti i passaggi dell’esecuzione e rendendola facile per chi ha buona volontà e non ha mai avuto il coraggio di cimentarsi in cucina.
Personalmente la cucina è fonte di realizzazione e serenità, realizzo sempre una ricetta già immaginando l’espressione di chi dovrà mangiarla o rieseguirla, e questa visione mi permette di dare il meglio tra i fornelli. Il test a ogni pietanza, o meglio il banco di prova, sono l’espressione del volto di mia figlia Federica e di mia moglie Luisa e i loro commenti sono molto critici anche se di parte, e quando li guardo assaggiare un mio piatto capisco che ancora una volta ho soddisfatto i loro palati.
Da qui è nato l’appellativo affibbiatomi da una mia carissima amica foodblogger, Babà che Bontà, di “Chef per emozione”.
Per anni mi ha sempre sfiorato un’idea fissa, la cucina, ho sempre guardato con ammirazione come mia Nonna e mia madre si muovevano tra i fornelli di casa, ed è proprio grazie a mia N...onna materna che ho capito già dalla tenera età che se volevo mangiare bene e ai livelli con i quali ero stato abituato dovevo organizzarmi per non dipendere da nessuno.
Ed è cosi che negli anni in famiglia mi sono appropriato di un posto in cucina e quindi a ogni ricorrenza mi divertito a organizzare e preparare menù, ma sempre per gioco e niente di serio.
Bene ad Agosto del 2011 la prima svolta seria, finalmente decido di farmi avanti e motivato dalla partenza di mia figlia Francesca che si trasferisce con il marito Jeremy in America, sappiamo come vanno gli addii lacrime e singhiozzi, a quel punto prima di partire le ho fatto una promessa, che da lì breve li avrei raggiunti. A quel punto non vi dico la perplessità iniziale di mia figlia seguita subito dalla domanda “Come farai papà con il lavoro, tu sei un assicuratore"? ”.
Giusta e lecita la domanda e a quel punto che trovo il coraggio di informarli che finalmente avrei dato voce alla mia passione ” La Cucina” e che avrei iniziato di lì a poco un percorso formativo frequentando un corso di Cucina Base presso la Scuola di Cucina di Peccati di Gola di Mestre.
Chi mi conosce sa benissimo che amo fare le cose in un certo modo, ed è da qui che è partita la mia avventura a ottobre 2011; dopo la prima lezione ero gasatissimo perché avevo riscoperto tutte le nozioni e quei sapori che mia Nonna Cristina mi aveva trasmesso in tanti anni di convivenza e di succulenti pasti, quindi ho deciso di raccontare, attraverso il blog, le esperienze di vita e di cucina che mi hanno trasmesso valori inconfondibili. Mi sentivo finalmente, dopo anni d’incertezze, un fiume in piena o meglio una pentola a pressione, però mi mancava ancora qualcosa, non sapevo come esternare e trasmettere ad altri questa mia esperienza e sensazione di benessere; bene, discutendo con mia figlia oltreoceano è nata l’idea di raccontarmi in un blog ed è lì che ho racchiuso tre elementi fondamentali: la passione della cucina, la voglia di ricordare mia Nonna Cristina che mi è stata di grande riferimento nell’arte culinaria e la possibilità di avere una finestra visibile a chiunque e dovunque, principalmente per mia figlia che grazie al mio blog inizia a mettere in pratica i miei consigli.
Trovo Il mio blog uno strumento valido per conoscere tantissime persone, infatti, attraverso questa passione ho conosciuto tantissimi foodblogger e nuovi amici e poi è principalmente dedicato a tutti gli italiani in giro per il mondo.
2) Perché il cibo è importante per te? Hai ricordi particolari legati alla cucina?
Il cibo per me è emozione e aggregazione. Sì proprio così, emozione, perché ho sempre distinto in un piatto anche semplice l'amore che c’è dentro come ingrediente da parte di chi l’ha preparato; spesso noto che piatti anche belli trasmettono una sensazione come di freddo, che poi è confermata da parte di chi ha preparato il piatto con la fatidica frase “io odio cucinare lo faccio solo quando sono costretto”, ed è a quel punto che con estremo imbarazzo faccio di tutto per togliere il disturbo e stare lontano da certa gente.
Ho tantissimi ricordi legati alla cucina che oggi riaffiorano in qualche mia ricetta e che spesso menziono nella presentazione dei miei post. Ricordi inconfondibili sono quelli legati alla casa dei miei genitori: sedersi a tavola anche in una semplice giornata era una festa, perché mia Nonna riusciva con il suo amore a rendere appetitosa anche la più semplice delle portate, per esempio “ L’acqua cotta” o meglio descritta in Napoletano “ Il Pane Cotto”, una semplice e povera ricetta fatta con acqua bollita con l’aggiunta di aglio, olio, sale, pepe, foglie di alloro e uova ( le uova, erano un lusso); in questa brodaglia povera d’ingredienti ma ricca di amore immergevamo il pane duro e vecchio, quella era la mia razione quotidiana che spesso sostituiva il latte a colazione. Ecco quella non era povertà, era vita semplice e genuina, bella perché anche se mancava tutto alla fine si stava bene lo stesso, non come oggi che abbiamo tutto, ma siamo alla fine vuoti e sempre in cerca di qualcosa.
3) La fotografia è una parte importante del foodblogging. Sei un appassionato? Quali sono i tuoi fotografi di food preferiti?
Sì la fotografia è importante, rende al meglio l’effettivo lavoro fatto in cucina. Spesso una buona foto dà quella giusta carica per andare avanti e mi rendo conto che quando una mia foto è fatta bene provo la stessa emozione che sento quando guardo il piatto reale.
La fotografia è una mia vecchia passione di qualche anno fa, quando aiutavo un mio amico fotografo con la speranza di carpire i suoi segreti, e con questa passione ho rispolverato i ricordi e quelle poche nozioni imparate che pian piano iniziano a riemergere. Oltre all’esperienza, però, conta anche l’impiego di una buona macchina professionale che spero di avere a breve, per adesso mi accontento del neo acquisto che rispetto alla macchina precedente mi dà qualcosa in più.
Trovo bravissima la fotografa Laurence Mouton, ho di recente visto le sue fotografie trovandole eccezionali, è molto brava nel catturare in uno scatto tutta la magia di un piatto.
4) Quali sono gli altri foodblog che segui? C’è un foodblogger poco conosciuto che vorresti consigliarci?
Seguo tantissimi foodblogger sparsi un po’ su tutta la penisola... con alcuni c’è quasi uno scambio d’informazioni quotidiano, e sono Babà che bontà, I Sapori del Mediterraneo, La trappola golosa, Murzillo Saporito, Fragole e Panna, Meri in cucina, Voglio vivere così e tantissimi altri che seguo e non menziono solo perché la lista è interminabile.
Trovo a questo punto interessante raccontarvi che un giorno, per caso, mentre giravo tra i blog sono arrivato ad un blog di nome il Caffè de Zi Nannì, un blog di cucina cattolico che mi ha colpito per la semplicità dei racconti di Giovanni, il suo autore, al quale sono certo di fare cosa gradita segnalandovi l'indirizzo: http://ilcaffedezinanni.blogspot.it/ .
5) Qual è la forza dei blog culinari? Credi che i social network e il web in generale possano aiutare a riscoprire piatti lontani dall’idea fast-food?
I blog culinari hanno tutti secondo me un unico fattore in comune, quello di raccontare un po’ se stesso e le proprie origini; questi due elementi sono da considerare essenziali per riscoprire i piatti di una volta gridando a voce grossa ai lettori che volendo possono realizzare qualcosa di semplice e magari, o meglio, sicuramente divertente.
6) Puoi rivelarci un tuo segreto da foodblogger? :)
Più che un segreto è una mia caratteristica, cercare sempre di realizzare e proporre nei miei post una ricetta per gli altri e non per me, inserendo tutti i passaggi dell’esecuzione e rendendola facile per chi ha buona volontà e non ha mai avuto il coraggio di cimentarsi in cucina.
Personalmente la cucina è fonte di realizzazione e serenità, realizzo sempre una ricetta già immaginando l’espressione di chi dovrà mangiarla o rieseguirla, e questa visione mi permette di dare il meglio tra i fornelli. Il test a ogni pietanza, o meglio il banco di prova, sono l’espressione del volto di mia figlia Federica e di mia moglie Luisa e i loro commenti sono molto critici anche se di parte, e quando li guardo assaggiare un mio piatto capisco che ancora una volta ho soddisfatto i loro palati.
Da qui è nato l’appellativo affibbiatomi da una mia carissima amica foodblogger, Babà che Bontà, di “Chef per emozione”.
Grandissimo Guerino!!! Sai che ti dico? Intanto mai avrei immaginato che tu avessi una figlia sposata!!!!!!!!!!!!! E poi la tua intervista è eccezionale, ora so un po' più di cose di te e della tua vita. Leggere il tuo blog, i tuoi post e ammirare le tue ricette è sempre stato per me un grandissimo piacere, ora lo sarà ancora di più perchè immagino cosa c'è dietro, conoscendoti un po' di più! La tua passione per la cucina si intuisce solo affacciandosi sul tuo blog, sempre di stare seduti ad una tavola allegra e familiare! Le ricette si commentano da sole! Ti auguro un mondo di successi e di soddisfazioni! Bravo Guerino!!! Un abbraccio a te ed un grande saluto a tua figlia e all'America, che è proprio il posto dove vorrei stare in questo momento!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaBellissima intervista,mi sono emozionate nel leggerla,proprio come diceva Merincucina,ora conosciamo qualcosa in più di te,della tua passione e delle tue origini culinarie.E' proprio vero che dietro un grande uomo c'è una grande donna,in questo caso tua nonna. Io devo dire grazie a mia madre. Grazie per aver mensionato il mio blog,mi sento doppiamente fortunata per averti trovato.La prma fortuna è quella di aver trovato un ottimo cuoco a cui rubare le ricette,la seconda di aver incontrato un'amico. Buona giornata! Licia
RispondiEliminaBella intervista! Ognuno di noi ha amato e ama la cucina per aver avuto in famiglia una grande cuoca o un grande cuoco. Anch'io avevo la mia nonna paterna che amava cucinare piatti della nostra tradizione culinaria, ma sempre con grande amore e tanto entusiamo. A presto!
RispondiEliminaComplimenti!
RispondiEliminafrancesca
tantissimi complimenti, che bella intervista!! ciaooooooo
RispondiEliminaGrazie Guerino per avermi menzionato nella tua intervista, il prossima passo sara' incontrarci e divertirci tra i fornelli.
RispondiEliminaGRANDE
Ciao Guerino, avevo letto questa bella intervista su FB e mi ero ripromessa di lasciarti anche un commento sul blog......finalmente eccomi qua.
RispondiEliminaInnanzitutto ci tengo a dirti che mi sembrava di ascoltarti più che leggerti, tanto che mi sembrano vicine e toccanti le tue parole.
Da esse traspare una grande persona, piena di esperienze e di emozioni, che crede in quello che fa e fa quello in cui crede.
I tuoi valori e tuoi ricordi ti siano sempre compagni fedeli lungo tutta la tua strada