IL MIO CANTO LIBERO E' UNO SGUARDO SUL MONDO


Eccomi qui ancora una volta a scrivere di esperienze personali con occhi puntati sul mondo e su quello che sta accadendo.
Una semplice riflessione personale che non ha né la presunzione di giudicare né quella di cercare soluzioni; non è il mio compito e nelle mie personali funzioni.
Consentitemi di esprimere un pensiero personale su come le cose possano cambiare senza neanche avere il tempo di riflettere sul come e quando questi cambi drasticamente il tuo stile di vita sia personale sia sociale in modo “positivo” o negativo e non sei tu a decidere.
Il grande Battisti cantava "il mio canto libero", un canto rivolto a una donna che in questo caso rappresenta l’Italia, il bel paese. Oso dire che queste parole sono molto reali per similitudine al nostro attuale periodo;  "In un mondo che, prigioniero è, respiriamo liberi io e te. Che cosa aggiungere, viviamo in un paese bellissimo con una storia incredibile, ma che purtroppo è vittima di continui soprusi che affondano in radici antiche.  La nostra Italia oltre ad essere un paese bellissimo, è fatta di persone vere che in questo momento soffrono di un male che mai avrebbero immaginato " L'emarginazione sociale".
Restare chiusi in casa desta tantissimi disagi che fanno di noi stessi dei carcerieri e dei prigionieri nello stesso tempo, il mio pensiero va a quelle famiglie con figli anche numerose come lo è stata da bambino la mia, agli anziani a tutti e non solo alle famiglie italiane ma a quelle di tutto il mondo, a quelli che sono costretti a destreggiarsi con umiltà tra mille difficoltà quotidiane rappresentate da: un male, una guerra o come oggi per un virus. Una pandemia che non l’abbiamo certo “cercata”, ma è arrivata e che nostro malgrado siamo costretti a sopportare. 
Tutti rinchiusi in un dogma imposto da un nemico invisibile che ha messo in ginocchio l'umanità e aggiungerei la civiltà moderna. Quello stesso senso di civiltà che in questi momenti critici, purtroppo, sta facendo la differenza in termini numerici tra morti e sopravvissuti e ci ha mostrato il vero volto di molti individui che, consci del danno, si mostrano ogni giorno nella loro fattezza d’inciviltà.
Cittadini che puntano il dito su altri trattandoli da appestati, le nazioni che hanno fatto la stessa cosa alimentando paure e insicurezze per il futuro. L’Italia alla gogna a inizio pandemia, e tutti i grandi del mondo ignari che il virus; non avesse bandiere, Quelle stesse persone e nazioni, oggi ne pagano lo scotto (personalmente non avrei mai auspicato a nessuno questa situazione), ma purtroppo è andata così e mi dispiace perché siamo tutti cittadini del mondo. Nonostante tutto; si parla di economia e di vile denaro senza pensare a come alleviare sofferenze e creare le fondamenta per una vita migliore in termini di qualità e nel rispetto della natura stessa che oggi pare si ribelli definitivamente alle continue pressioni di una conclamata inciviltà.
Tornando all’emarginazione sociale: ma cosa può esserci di male a restare chiusi in casa?
Nulla mi verrebbe da dire, ma non è proprio così.
Pensando alla nostra attuale vita moderna la stessa che ci ha fornito gli strumenti per comunicare con chiunque e senza limiti di frontiere o distanze, è noto che il nostro stile di vita fino a ieri ci aveva assorbito in gran parte in un isolamento sociale, basti pensare che in molti passiamo tantissime ore tra  PC, tablet e smartphone a lavoro e nel tempo libero. Comunque chiusi in ufficio o in casa poco cambia, importante è essere collegati.
Fino a ieri eravamo seduti a un tavolo con i nostri amici o parenti e non comunicavamo, o meglio lo facevamo solo attraverso i social. Che cosa è cambiato quindi con questa restrizione della libertà?
Direi Nulla!!!
Purtroppo non è così.
 A mio modesto parere è cambiato tutto, restando a casa ci siamo ritrovati a capire finalmente cosa sono effettivamente le vere rinunce, le costrizioni e di quanto bello è; essere liberi. 
Ci manca la libertà e questo dovrebbe farci riflette a lungo su dove stavamo andando e cosa dovremmo cambiare in meglio per far si che questo momento sia di rinascita e di ritorno ai veri valori. Quei valori che ormai appartenevano solo al passato e arrivati a noi attraverso i racconti di quelle persone oggi anziane, gli stessi anziani che oggi sono ricordati come numeri e non persone su un bollettino di morti che si tende a giustificare per patologie precedenti morti con Covid 19 perché se sei anziano e affetto da patologie il Covid è autorizzato a portarti via. In tanti si chiedono come mai non si è fatto niente prima, se si sapeva già di questa pandemia? Personalmente riporto come risposta quello che ho sentito purtroppo nelle settimane prima dell’isolamento totale imposto. E’ un’influenza che porta via solo chi è anziano o chi ha patologie in corso, pertanto era normale continuare la vita in tutta tranquillità snobbando e guardando con sorriso ironico chi come me ne esternava la possibile preoccupazione della situazione in corso. Un po’, come siamo stati trattati da altri Paesi che per carità non giustifico, ma capisco poiché tale atteggiamento aleggiava anche fra noi.  
Ecco cosa siamo diventati una società moderna fatta di priorità economiche e non solo e che non sono sempre reali.
Oggi abbiamo la concreta opportunità di rispondere a questo virus con fermezza, determinazione e voglia di cambiare. Possiamo farcela perché l’uomo ha la capacità di riadattarsi ai cambiamenti, possiamo, facendo squadra per combattere uniti questa Guerra attraverso l’arma vincente del rispetto per il prossimo, della solidarietà tra individui, tra paesi e tra culture.
 Il giorno in cui il mondo sarà libero da immagini di nazioni e interi popoli ridotti alla fame e a sofferenza perché sfruttati dalla macchina economica, allora si che potremmo dire che c’è l’abbiamo fatta.
Spero che queste poche righe scritte dal profondo del mio animo raggiungano gli animi di tutti e che suscitino in tutti un sentimento di fraterna dedizione a un futuro migliore.

ANDRA' TUTTO BENE



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